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28 Apr

PUC 3° Articolo: COMUNE DI SANT’ANASTASIA - ORGANIZZAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

Pubblicato da neAnastasis  - Tags:  #Lavori pubblici

COMUNE DI SANT’ANASTASIA ORGANIZZAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
Generalità sulla pianificazione delle aree
per attrezzature, spazi pubblici, rete viaria
3° articolo




Come riportato negli articoli precedenti, l’intensa attività edificatoria degli anni passati ai fini residenziali non è stata accompagnata da una corrispondente urbanizzazione d’aree per l’uso collettivo: istruzione, parcheggi, verde attrezzato, attrezzature per il tempo libero e per l’uso pubblico in genere. Abbiamo già indicato in precedenza la stima approssimata di 150.000 mq per queste aree attualmente esistenti, cioè il 30% del minimo legale di 495.000 mq, in base alla popolazione attuale. Un aspetto preoccupante di questa carenza è che, all’interno degli attuali nuclei abitati, fatta eccezione per gli insediamenti 167, le superfici esistenti sono tutte o quasi occupate dalle residenze e ciò rende problematico reperire spazi per la realizzazione di queste opere là dove maggiormente servono. Occorrerà, quindi, porre il massimo impegno a recuperare qualsiasi spazio ancora libero all’interno di questi nuclei per destinarlo a spazio collettivo. Discorso a parte va fatto per gli insediamenti d’edilizia economica e popolare. L’urbanizzazione delle aree è stata fatta nel rispetto formale degli standard urbanistici, per quanto riguarda il rapporto tra spazi edificati e spazi liberi. Questi spazi liberi, però, sono rimasti non urbanizzati in gran parte. Mancano i classici luoghi d’aggregazione: negozi, bar, locali per il tempo libero e l’intrattenimento, luoghi per il culto, ecc. Condizioni peggiori si riscontrano là dove si è più sviluppato l’abusivismo edilizio (ricordiamo la stima di 8.000 vani abusivi esistenti); mancano sia le attrezzature sia le aree libere per realizzarle. Scopo prioritario del PUC è d’intervenire su tutto questo tessuto urbano per conseguire la cosiddetta “autosufficienza funzionale” dei nuclei abitati. Far sì che, all’interno di ciascun centro o, al limite, nelle immediate adiacenze, gli abitanti trovino, oltre la residenza, gli spazi collettivi che consentano loro di vivere pienamente il quartiere, senza doversi sempre spostare altrove per soddisfare ogni loro minima esigenza di: tempo libero, svago, istruzione, culto, servizio pubblico. In aree specifiche, invece, vanno ubicate tutte le attrezzature d’interesse comunale o che non trovano posto all’interno dei singoli quartieri. Analoghe carenze ed insufficienze si riscontrano sull’esistente rete di comunicazione viaria, con l’aggravante che nei confronti del rischio vulcanico non offre adeguate vie di fuga. Vediamo nel dettaglio queste varie problematiche a partire dalla rete viaria. F – Rete di comunicazione viaria In quest’ambito si riscontrano le maggiori carenze ed insufficienze. L’assenza d’adeguati spazi per il parcheggio o la semplice sosta temporanea degli autoveicoli, la scarsità di marciapiedi liberi per il transito dei pedoni, la mancanza totale di piste ciclabili, la non esistenza d’alternative per consentire la chiusura al traffico veicolare d’alcune arterie in particolari ore e giorni della settimana, unitamente all’insufficienza d’adeguati spazi pubblici per la socializzazione, hanno determinato progressivamente una sempre meno fruizione del territorio comunale da parte dei cittadini. Si tende a vivere le ore di svago nei comuni limitrofi e si abbandona Sant’Anastasia. Inevitabili i riflessi negativi sull’economia anastasiana per la conseguente chiusura dei pubblici ritrovi. A parte le due statali 268 e 162 che sono d’attraversamento del territorio comunale, la circolazione all’interno è ancora accentrata sui tre assi viari di Via D’Auria-Via Arco, Via Pomigliano, Via Romani, risalenti agli anni venti del secolo scorso, senza possibilità d’alternative. Nel dettaglio occorre considerare che Via Pomigliano, per la presenza degli svincoli con le statale 268 e 162, deve sopportare un traffico veicolare assolutamente incompatibile con la sua struttura. All’antico suo utilizzo come collegamento con il Comune di Pomigliano, si è aggiunto l’accesso alle statali menzionate e ciò, a sua volta, ha determinato l’insediamento di stazioni di carico e sosta per autotrasporto lungo il suo percorso, aggravandone la situazione. In caso d’eruzione vulcanica, inoltre, l’accesso alla S.S. 162, che costituisce la via di fuga per allontanarsi dalla Zona Rossa, sarebbe problematico per l’inevitabile ingorgo che si determinerebbe. Occorre percorrere tutta Via Pomigliano per accedere allo svincolo. Via D’Auria-Via Arco è l’arteria principale che attraversa il centro cittadino ed il quartiere di Madonna dell’Arco, costeggiando l’omonimo santuario. Su tale arteria si convoglia tutto il traffico cittadino, al quale, nei giorni festivi, s’aggiunge quello determinato dai pellegrini che si recano al santuario. Via Romani, come le altre due, è un’arteria a due corsie ed attualmente non sopporta un eccessivo traffico. Se e quando saranno costruiti su quest’arteria gli svincoli alle due statali 268 e 162, si determinerebbe una probabile situazione analoga a Via Pomigliano. Premesso questo, vediamo le possibili soluzioni a cominciare da Via Pomigliano. E’ indubbio che quest’arteria avrebbe bisogno di un raddoppio della carreggiata, cosa non realizzabile perché in diversi tratti costeggia edifici residenziali. Bisognerà limitarsi ad una sostanziale ristrutturazione con la realizzazione di rotatorie in corrispondenza degli incroci, di marciapiedi e di slarghi per la sosta temporanea degli autoveicoli, ad evitare che invadano le corsie di marcia. Naturalmente questi provvedimenti miglioreranno l’attuale situazione, ma di certo non saranno risolutivi. E’ indispensabile costruire una nuova arteria per collegare Sant’Anastasia Centro con il quartiere Starza ed il territorio di Pomigliano, superando gli attuali ostacoli costituiti dalla ferrovia Circumvesuviana, la statale 268 e la ferrovia ad alta velocità. La strada dovrebbe iniziare da Via Somma, giungere sino a Via Rosanea, sovrapassando prima la 268 e sottopassando poi un viadotto esistente della ferrovia veloce, innestarsi su Via Del Pruneto, che va potenziata con adeguato allargamento della sede, e giungere nel territorio di Pomigliano in prossimità degli svincoli autostradali esistenti. Rimaniamo nel quartiere Starza e prendiamo ora in esame l’arteria principale che l’attraversa, costituita da Via Rosanea. Strada senza marciapiedi, con molti edifici ai margini della strada e con un difficile accesso da Via Pomigliano. Anche in questo caso, oltre alla solita ristrutturazione, risulta necessaria la costruzione di una nuova arteria che si sviluppi da Via Pomigliano, prospiciente la Chiesa di Ponte di Ferro, sino a Via del Pruneto, costituendo in tal modo con Via Rosanea un anello intorno al quartiere Starza. Passiamo a Via D’Auria-Via Arco. Occorre anche qui la costruzione di una strada parallela che consente di bypassare il Santuario di Madonna dell’Arco e crearvi intorno un’isola chiusa al traffico veicolare. Allo scopo va prolungata Via E. Merone (ex Circumvallazione) sino a Via Romani. Per quanto riguarda Via Romani, è opportuno rettificare il primo tratto a partire dalla Piazza Madonna dell’Arco sino all’incrocio con il prolungamento previsto di Via Merone, alfine d’eliminare la doppia curva esistente e distanziare il traffico veicolare dal Santuario. La qual cosa era già prevista dal Piano di Fabbricazione e confermata dal vigente Piano Regolatore e mai attuata. Ovviamente dovrà essere spostato il parco gioco esistente. Indispensabile, poi, una robusta manutenzione per costruirvi i marciapiedi là dove mancano (vedi sovrappasso alla statale 268), le indispensabili rotatorie agli incroci e di slarghi per la sosta temporanea degli autoveicoli. A queste priorità assolute si aggiungono altre di minore importanza strategica ma utili per snellire il traffico sulle arterie principali, ridurre l’isolamento d’alcune contrade, consentire la possibilità d’istituire, all’occorrenza, isole ecologiche chiuse al traffico in determinate ore o giorni della settimana. Si tratta di ristrutturare, con adeguata sistemazione delle sedi stradali: - Via Verdi (ex Via Vallone) sino al Comune di Pollena, - Via Casaliciello sino all’innesto con Via Verdi, - Via Castelluccio sino a Via Tobagi e da qui sino all’innesto con Via Capodivilla, sul confine della zona RUA del Piano Paesistico vigente, - Via Fusco sino al prolungamento di Via Merone (ex Circumvallazione), - Via Marra, da Via Gen.le De Rosa sino al confine con il Comune di Somma. Per la viabilità rurale, infine, che ormai non è più tale, giacché intorno ad essa sono sorti interi quartieri, occorre prevedere un’adeguata sistemazione per renderla fruibile in piena sicurezza e facilitare la comunicazione interna tra rioni senza la necessità d’impegnare sempre la viabilità principale.
(Continua al prossimo articolo)
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