VALORI LIMITE PER LE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO
Le seguenti tabelle mettono a confronto i limiti previsti dalla precedente normativa, il DPR. 2365/88, dall’attuale normativa europea (98/83/CE) e dalla normativa italiana in vigore (D.lgs. 31/01) che recepisce quella europea. Le tre tabelle riportano la suddivisione del decreto 31/01 in parametri microbiologici, chimici ed indicatori. I parametri indicatori sono definiti tali perché non si tratta di inquinanti chimici, bensì di parametri che indicano le qualità organolettiche e le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua, perciò a volte essi non hanno valori limite specificati. Alcuni parametri, in corrispondenza dei quali i limiti del DPR. 236/88 presentano una casella vuota, sono di nuova adozione; altri parametri del vecchio decreto sono stati abbandonati dalla nuova normativa, che prevede l’analisi di 47 parametri anziché dei 56 del precedente decreto.
Tabella 1 - Confronto tra valori limite per i parametri microbiologici in acque ad uso umano
Nota: il D.lgs. 31/01 contiene dei parametri microbiologici, denominati accessori, che non è obbligatorio analizzare, se non per indagini supplementari decise dall’Autorità Sanitaria competente.
Tabella 2 - Confronto tra valori limite per i parametri chimici in acque ad uso umano
Tabella 3 - Confronto tra valori limite per i parametri indicatori in acque ad uso umano