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22 Jul

Isola Ecologica: Il sindaco mente

Pubblicato da neAnastasis  - Tags:  #Isola Ecologica

Sull’isola ecologica il Sindaco mente

e rischia di far perdere il finanziamento

 

Lo scorso 11 luglio si sarebbe dovuta svolgere una conferenza stampa pubblica presso la sala consiliare del Comune di San’Anastasia per discutere dell’isola ecologica (IE). Il Sindaco, dopo aver inondato, come suo solito, il paese di manifesti e volantini ha annullato in extremis  l’incontro. I motivi li denuncia lui stesso: il Presidente della Provincia, Cesaro, ha richiamato nei ranghi l’assessore all’ambiente Caliendo, professore di chimica all’Università di Napoli Federico II. Tutti conoscono i rapporti tra il Sindaco Esposito e il Presidente della Provincia: una volta il Sindaco era addirittura capo dell’ufficio di gabinetto del Presidente. Poi sono sopraggiunte delle “divergenze” tra i due che più che appartenere alla dialettica politica dovrebbero essere oggetto di indagini della magistratura, tanto gravi sono state le accuse che i due si sono reciprocamente scambiate (controllo di tessere, richiesta di favori nel campo della sanità, etc.).

Ma veniamo alla questione che più ci sta a cuore e che riguarda la realizzazione dell’IE accanto alla scuola Elsa Morante del quartiere Romani. Tutti sanno oramai che nel 2009 l’allora sindaco Pone aveva ottenuto approvato e finanziato un progetto per realizzare l’IE in via Gramsci. Alla conferenza annullata l’assessore Caliendo, nella sua qualità di docente in chimica, avrebbe dovuto spiegare ai cittadini che un’IE non è pericolosa o nociva per la salute. Questo, crediamo sia una cosa nota a tutti, e non c’era bisogno di scomodare un professore universitario per chiarire questo punto. Semmai, il Sindaco avrebbe dovuto far venire l’assessore due anni fa, e far spiegare al Signor Rea (il proprietario dell’omonimo negozio di arredamento e consigliere comunale di maggioranza)  che l’IE che si sarebbe dovuta realizzare in via Gramsci già nell’ottobre 2010 non era un impianto pericoloso. Oppure, avrebbe potuto far dialogare l’assessore  Graziani con il Signor Aliperti (il cui genero si è candidato nelle liste del PDL e che aveva diffidato il Comune a raggiungere il fondo dove doveva sorgere l’IE attraverso una strada privata)  per spiegargli i concetti elementari di servitù prediale.

Invece il Sindaco, in quell’occasione preferì ricorrere ad una delibera con la quale annullava tutto quanto già avviato dalla precedente amministrazione Pone per individuare un nuovo sito accanto alla scuola E. Morante.

Nella  delibera N.178 di giunta comunale del 5/10/2010 venivano, ipocritamente, riportate le seguenti motivazioni: 

  1. sulla scelta dell’area si erano già avute rimostranze da parte di cittadini residenti…
  2.  perveniva nota dello Studio legale Avv. A. Tabellini …con la quale il medesimo, in rappresentanza del sig. Aliperti Vito, diffidava il Comune a non effettuare alcun transito né pedonale né carraio nella zona …
  3. Il PSO (Piano Strategico Operativo) in corso di adozione individua l’area prescelta per la realizzazione dell’IE nella fascia di  eccellenza turistica per la vicinanza della medesima al Santuario di Madonna dell’Arco prospettandosi per essa un differente sviluppo urbanistico;

Queste motivazioni  sono TUTTE palesemente FALSE e il loro obiettivo è quello di mistificare la verità.

  1.  Un’opera pubblica non può fermarsi di fronte alla protesta di pochi cittadini.
  2.  Per legge, un fondo deve essere accessibile al proprietario (servitù prediale).
  3. Il PSO è un documento prodotto dalla Provincia,  formato da tante pagine ma redatto in modo piuttosto superficiale, non ancora approvato dalla Regione e che con tutta probabilità sarà anche  rivisitato alla luce del Piano Paesaggistico Regionale in via di discussione. In ogni caso l’area scelta per l’IE è ben lontana dal Santuario e, comunque, colpisce la solerzia di rispettare una legge non ancora approvata a fronte del fato che la stessa Provincia aveva approvato il progetto del sindaco Pone senza fare alcun rilievo. Inoltre, nella logica della zona turistica anche il nuovo sito si verrebbe a trovare nell’area di rispetto del santuario.

 

 

Insomma, è oltremodo evidente il cuore del problema: il Sindaco ha cambiato il sito per fare gli interessi di POCHI suoi amici e non ha nessun pudore a mentire spudoratamente rispetto ai tre punti sopra elencati. Anzi non si è per nulla preoccupato che i suoi amici avessero utilizzato per anni e abusivamente la stessa area comunale per parcheggiare i propri automezzi.

Il sindaco non ha solo favorito i suoi amici ma ha anche scelto con superficialità (o malizia?) una sede inidonea perché:

A)   L’area individuata nell’area della 167 era nel PRG destinata ad attrezzature attese da anni (un palazzetto dello sport).

B)   Il DM 18/12/1975, circa l'ubicazione di una scuola prevede che sia:" lontana da depositi e da scoli di materie, di rifiuto,... da strade di grande traffico,...da tutte quelle attrezzature urbane che possono comunque arrecare danno o disagio alle attività della scuola stessa/" (art. 1.1.4)”.

A tale proposito il parere richiesto all’ASL è alquanto eloquente perché recita:

C)   “..si demanda al Sindaco del Comune di Sant’Anastasia la valutazione circa l’opportunità di ubicare un’attività per la gestione dei rifiuti a ridosso di una scuola”

Insomma, il parere dell’ASL non avalla la scelta del sindaco, anzi prende nettamente distanze da essa.

Inoltre, la scelta dell’IE in prossimità della scuola Elsa Morante sta creando allarmi tra le famiglie degli studenti che potrebbe mettere in serie difficoltà la programmazione scolastica di quella scuola per il prossimo anno scolastico.

D)  Se il Sindaco doveva proprio favorire i sui amici per ricambiare qualche favore avuto in campagna elettorale avrebbe almeno potuto scambiare l’area destinata alla caserma dei carabinieri (Via Libero Grasso) con quella dell’IE che, in questo modo,  si sarebbe trovata altresì in una posizione più baricentrata per il paese.

Ciò che il Sindaco ha fatto e continua a fare è GRAVISSIMO perché ha violato la LEGALITA’ e rischia di innescare un conflitto tra i cittadini creando un precedente pericoloso che apre una spirale senza fine.

Di fronte a poche firme che contestavano la prima scelta in via Gramsci il Sindaco si è docilmente piegato mentre ignora un intero quartiere che si sta mobilitando (anche con azioni legali) non contro l’isola ecologica ma per una battaglia di legalità, trasparenza e giustizia. Addirittura minaccia arresti in caso di opposizione ai lavori e propone, maliziosamente, soluzioni inverosimili, come quella di convincere Cesaro di sborsare altri soldi per acquisire un terreno per l’IE. Il Sindaco sa bene che questo non rientra nel bando che ha assegnato il finanziamento per l’IE. Anzi,  dovrebbe mostrare tutte le autorizzazioni avute dalla Provincia (se le ha avute) circa l’individuazione del nuovo sito.

Infine, con la gravissima crisi economica che attanaglia l’Italia (e non solo) pare che la Provincia dovrà bloccare tutti i finanziamenti; tra questi anche i fondi per la realizzazione della nostra IE. Se così fosse ci sarebbe il danno e la beffa: aver perso due anni e anche l’isola ecologica che tutti noi vogliamo per fare ancora meglio la raccolta differenziata.

Il Sindaco vuole mostrare i muscoli con i deboli e si fa debole con i forti. La corda è sempre più tesa e rischia di spezzarsi. Forse siamo ancora in tempo per non farla spezzare e trovare un ragionevole e condiviso accordo nell’interesse di tutti, in primis della LEGALITA’.

Auspichiamo che sulla questione dell’IE che nella sua sostanza cela un problema importante di LEGALITA’ sia TUTTA la cittadinanza a mobilitarsi e, non soltanto, gli abitanti del quartiere Romani.

                                                                                                    neAnastasis

                                                                                                  Associazione civica

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